Il decreto Salvini per l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti "passerà alla storia come decreto insicurezza", dice a Circo Massimo, su Radio Capital. Per il deputato dem ci sono due cose "particolarmente gravi", "due mele avvelenate": "Una è la cancellazione dei permessi umanitari. Era una via che consentiva un percorso di integrazione – spiega Minniti -. Così si producono marginalità e clandestinità, che spesso portano a un aumento della propensione a delinquere. L’altra mela avvelenata – continua – è il depotenziamento degli sprar, che è catastrofico. Insieme alla cancellazione del decreto per le periferie sicure, ci dice che abbiamo accantonato la via dell’integrazione".
E avverte: "Altri paesi hanno fatto in anni passati come sta facendo l’Italia. A un certo punto si sono svegliati e hanno visto dei loro figli che facevano attentati nelle loro capitali. Con queste due scelte stiamo mettendo una bomba a orologeria sotto la nostra convivenza". Minniti nega che le espulsioni siano state rese più semplici: "Non è vero perché non dipendono dalla legislazione italiana. Noi possiamo fare rimpatri solo se siamo in condizione di rimandarli nei paesi di provenienza, con un’attività diplomatica che da questo governo non vedo".