Non crolla la fiducia degli italiani nell’Euro. Tutti coloro che pensavano ad un futuro con un ritorno alla ‘liretta’ se ne dovranno fare una ragione, visto che la stragrande maggioranza dei cittadini della penisola, non rinuncerebbero all’Euro, ma esiste anche una contraddizione, visto che poi solo il 42% degli stessi italiani valuta positivamente l’appartenenza all’rea euro. Ma andiamo a leggere i numeri del sondaggio di Eurobarometro che stima infatti nel 65% di favorevoli all’Euro, ma, in caso di referendum sulla falsariga di quello della Brexit, solo il 44% voterebbe per restare nell’Ue, contro una media del 66% a livello europeo: siamo i meno convinti dei benefici dell’appartenenza all’Unione. Lo rivela un sondaggio di Eurobarometro. Il nostro è il dato più basso dei 28 Stati membri, anche a fronte dei britannici, dove oggi il 53% è per il “remain”. La percentuale degli italiani indecisi è pari al 32%, la più alta nell’Unione. Tra gli europei solo il 17% degli intervistati sarebbe a favore dell’uscita. Tra i britannici oggi solo il 35% è per il “leave”. Solo il 42% degli italiani intervistati ritiene che sia positiva l’appartenenza all’Ue, il secondo dato più basso di tutti i Paesi europei dopo la Repubblica ceca (39%). Questo dato è comunque in crescita di 4 punti percentuali rispetto a settembre 2017, e mostra un trend positivo negli ultimi anni. Per il 68% degli europei, invece, il proprio Paese ha beneficiato dell’appartenenza all’Ue: si tratta del dato più alto dal 1983, mentre per il 62% è positivo appartenere all’Unione, il dato più alto dal 1992. La grande maggioranza degli italiani (65%) dichiara inoltre di essere favorevole all’euro, con una crescita di 4 punti rispetto a marzo 2018 e con una percentuale superiore alla media Ue (61%).Un terzo (32%) degli europei ha un’opinione positiva sul parlamento europeo, un quinto (21%) esprime un parere negativo e una maggioranza relativa (43%) rimane neutrale. Il 48% degli intervistati vorrebbe che l’Ue svolgesse un ruolo più significativo in futuro, mentre il 27% preferirebbe fosse ridimensionato. In base alla rivelazione cresce anche la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data a maggio 2019 – un aumento di nove punti percentuale rispetto ad un’indagine analoga di sei mesi fa – e il 51% degli intervistati che si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.