“I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro si possono tuttora ritenere sostanzialmente bilanciati. Nel contempo, restano in rilievo rischi connessi al protezionismo, alle vulnerabilità nei mercati emergenti e alla volatilità nei mercati finanziari”: lo rileva l’ultimo bollettino mensile della Bce, sottolineando che “è ancora necessario un ampio grado di accomodamento monetario affinché l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine”. In una chiara allusione anche all’Italia, la Banca centrale europea ha osservato che “nell’area dell’euro i rendimenti dei titoli di Stato sono cresciuti, a fronte di un aumento dei tassi privi di rischio a livello mondiale e di crescenti tensioni nei mercati del debito sovrano di alcuni Paesi dell’area dell’euro”.