mercoledì, Dicembre 25, 2024

Roma: fallito il referendum sull’Atac, al voto solo il 16,4 per cento degli aventi diritto. I Radicali presentano ricorso al Tar

Solo il 16,4% dei romani aventi diritto al voto si è recato alle urne per il referendum consultivo sulla privatizzazione di Atac. Una percentuale molto lontana dal quorum che era fissato al 33,3%. A far di conto, comunque, va detto che, la consultazione, malgrado la scarsa affluenza, avrebbe comunque certificato una maggioranza netta dei sì. Ma il dato è decisamente poco significativo e poco attendibile dell’orientamento generale dell’elettorato, visto che al voto si è recata una porzione minima della platea degli aventi diritto. Intanto è comunque partita, immediata la polemica sulle interpretazioni dei componenti dei seggi, che in alcuni casi non avrebbero permesso il voto, malgrado ci fosse una circolare dell’Amministrazione di Roma Capitale, tutti quei cittadini arrivati nei seggi senza certificato elettorale, ma comunque iscritti nelle liste. Sul quorum c’è da registrare, poi, l’interpretazione dei Radicali: “A nostro avviso il quorum non c’è su questo referendum perché il Campidoglio ha modificato lo statuto abolendo il quorum prima di indirlo”, spiega Riccardo Magi. I Comitati referendari hanno poi preannunciato ricorso al Tar. Su twitter, invece, il commento del sindaco di Roma: “Atac resta dei cittadini. I romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti”, scrive Virginia Raggi in un tweet. Tornando allo svolgimento della consultazione ed alla partecipazione popolare, già nel pomeriggio era chiaro come sarebbe finita la partita. Gli ultimi dati resi noti dal Campidoglio, certificavano, alle 16 un’affluenza del 8,95%, pari a 211.817 persone. Dopo 8 ore di votazioni era più che certo il mancato raggiungimento del quorum, fissato al 33,3% dei voti. Le zone con maggiore affluenza, sempre alle 16 del pomeriggio, erano i Municipi II (14,23%) ed I (11,93%), ovvero le zone Parioli, San Lorenzo e Centro Storico, roccaforti del Pd, bassissima invece la partecipazione in Municipio VI, Tor Bella Monaca-Torre Angela con il 5%, dove invece il M5S ha fatto incetta di voti alle ultime consultazioni amministrative. La consultazione era stata promossa dal comitato ‘Sì Mobilitiamo Roma’, Radicali Italia e Radicali Roma. Erano chiamati al voto 2.367.638 cittadini (quelli che stando ai dati sul sito del Comune di Roma risultano iscritti alle liste elettorali alla data del 27 ottobre 2018). Per raggiungere il quorum dovevano recarsi alle urne un terzo degli aventi diritto, ovvero circa 789 mila votanti. Ma proprio la necessità di raggiungere il quorum, richiesta dal Campidoglio, è stata messa in discussione dai proponenti tirando in ballo la recente modifica dello statuto comunale che lo abolisce. Per il sì, oltre ai Radicali, si erano schierati il Pd, FI e gli industriali di Unindustria. Per il no al referendum i sindacati, LeU-SI, la Lega e il M5S. I pentastellati in Comune avevano infatti già optato per un’altra strada: quella del risanamento di Atac attraverso il concordato preventivo.
Redazione
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