Individuato nell’Atlantico il relitto del sottomarino militare argentino San Juan scomparso dal 15 novembre 2017 con a bordo 44 persone di equipaggio. La Marina e il ministero della Difesa hanno reso noto che a individuare il relitto è stata la nave privata americana Ocean Infinity, che dallo scorso settembre opera per la ricerca (con un contratto esteso fino al prossimo febbraio), e un suo minisottomarino inviato a 800 metri di profondità. L’ARA San Juan è andato perduto il 15 novembre 2017 nel Golfo di San Jorge, a 432 chilometri dalla costa argentina. A bordo vi erano 44 militari argentini, tra cui la prima sommergibilista donna del Sud America, teniente de navío Eliana María Krawczyk.
Le ricerche, subito partite dopo la ricezione dell’ultimo messaggio inviato dal sottomarino stesso alle 07:30 UTC-3 e che riportava problemi alle batterie, si sono intensificate, nonostante le pessime condizioni meteomarine, il 22 novembre, data in cui sarebbe cessata la riserva di ossigeno dopo sette giorni dalla partenza, sebbene le speranze di ritrovare il battello intatto con tutti i militari a bordo vivi fossero già quasi del tutto sfumate.
Il 23 novembre il governo argentino viene informato dal proprio ambasciatore a Vienna, Rafael Grossi, che l’Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBTO) con le due proprie stazioni idroacustiche HA10 (ubicata sull’isola di Ascensione) e con la HA4 (ubicata nelle isole Crozet), ha registrato una forte esplosione alle 13:51 UTC, ovvero le 10:51 locali del 15 novembre, rilevandola a -46.12 di latitudine e -59.69 di longitudine, cioè poco più di 3 ore dopo e a circa 30 miglia nautiche a nord dall’ultimo punto nave conosciuto, fornito al comando della Marina dal sottomarino stesso; il portavoce dell’Armada Argentina, capitan de navío Enrique Balbi, nella conferenza stampa indetta appositamente parla di un “rumore anomalo, singolare, corto, violento e non nucleare consistente in un’esplosione”. La ricerca del sottomarino disperso si trasforma nella ricerca del relitto. il 28 novembre 2017 la Marina Argentina informa i familiari dei 44 marinai che nell’ultima comunicazione i marinai dicevano che era entrata dell’acqua dallo snorkel, che l’acqua aveva causato un cortocircuito alle batterie che causò un inizio d’incendio e che l’equipaggio procedeva ad immergere il sottomarino.