Secondo il Washington Post, Ivanka ha violato le leggi federali inviando un centinaio di email ad addetti del governo dal suo account personale nel 2017 su questioni relative alla Casa Bianca e sul suo programma ufficiale di lavoro. Lo avrebbero scoperto i funzionari dell’ufficio per l’etica della Casa Bianca, passando in rassegna le email raccolte lo scorso autunno da 4 agenzie governative per rispondere a ricorsi legali. Donald Trump ha sempre duramente attaccato la Clinton per l’utilizzo di un server di posta privato e lo slogan “in galera”, riferito all’ex sfidante democratica per la Casa Bianca, è stato rilanciato anche durante le elezioni di metà mandato dai supporter del presidente in occasione dei suoi comizi. Non solo, l’annuncio sulla riapertura di un dossier relativo all”emailgate’, durante le presidenziali del 2016, ad una settimana dall’Election Day, ha giocato un ruolo significativo nella bruciante sconfitta di Hillary. Un portavoce della Casa Bianca ha spiegato al Post che Ivanka ha usato un server di posta privato per discutere di questioni di governo prima di essere stata informata sulle regole. Durante la fase di transizione “la signora Trump ha usato alle volte il suo account personale, sempre per questioni logistiche o di programma riguardanti la sua famiglia”, ha precisato al Post il portavoce Peter Mirijanian, aggiungendo che queste email sono state consegnate per essere verificate dalle autorità competenti. “La signora Trump non ha creato un server di posta privato a casa sua, non ha mai incluso alcuna informazione classificata e l’account non è mai stato passato alla Trump Organization, nessuna email è mai stata cancellata”, ha tenuto a rimarcare il portavoce. Il Wp sottolinea come l’iniziale reazione della Clinton fu simile a quella di Ivanka. L’ex segretario di Stato tuttavia utilizzava esclusivamente il suo server di posta privato quando era al governo.