sabato, Novembre 23, 2024

Una cena con Juncker per i destini economici dell’Italia? Sabato sul tavolo di Bruxelles Conte dovrà fare i conti con l’Europa

“Sabato sera alla cena a Bruxelles con Jean-Claude Juncker e gli altri commissari Ue spiegherò che non c’è nessuna presunta ribellione, nessuna presunta disobbedienza alle regole comuni” dell’Ue. C’è solo “un grande senso di responsabilità, un grande studio di questa manovra, nello specifico di misure che vanno bene al nostro Paese e agli italiani”. Sono queste le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Forum europeo sulla riduzione del rischio da disastri. Con questa manovra, ha spiegato Conte, “stiamo lavorando per orientare il Paese verso la crescita economica, lo sviluppo sociale, per renderlo più competitivo”. “Le ricette sull’austerità hanno fallito – ha continuato il premier – e questa, la manovra, è la nostra ricetta. Non vedo l’ora di confrontarmi con il presidente Juncker e gli altri commissari Ue che sono stati invitati alla cena di sabato”. Conte ha assicurato: “Siamo responsabili e proprio responsabilmente abbiamo orientato questa manovra. Lo spiegherò e spiegherò che è una manovra impostata per gli interessi degli italiani e nell’interesse dell’Unione europea”. Ma sul punto interviene anche il suo vice Di Maio: “Ci sono i margini per un dialogo e un confronto importante, credo che interessi anche all’Ue purché non stia chiedendo all’Italia di fare macelleria sociale: noi non siamo d’accordo a ridurre la platea di quota 100 e del reddito di cittadinanza, non siamo d’accordo se non ci permettono di risarcire i truffati delle banche, su tutto il resto: su ridurre gli sprechi e la riorganizzazione della spesa pubblica siamo d’accordo. Ci diano un mano con le esperienze di altri paesi. Non si può pensare che per uno 0,4 di deficit in più l’Italia sia colpevole di aiutare per la prima volta pensionati, disoccupati e lavoratori che meritano la pensione. Non si può trattare l’Italia in questo modo dopo che per anni sono stati massacrati gli italiani”. E mentre Di Maio pensa al dialogo, Salvini alza le barricate: “Noi passi indietro non ne facciamo, anche perché i soldi che abbiamo messo in manovra riguardano la sanità, si assumono mille ricercatori universitari, ci sono borse di specializzazione per 600 medici, quindi non abbiamo messo lì dei soldi a caso. C’è un’idea di Italia che cresce. Se poi con Bruxelles vogliamo ragionare di investimenti – aggiunge Salvini – se vogliamo mettere più soldi sulla tutela del territorio, per carità. Siccome però sono soldi degli italiani, noi chiederemo di spendere questi soldi per gli italiani”. E “il pubblico – spiega ancora il vicepremier – può valorizzare i suoi immobili: è inutile lasciare centinaia di palazzi stupendi vuoti che cadono a pezzi, quelli li possiamo mettere sul mercato. L’unica cosa che non può chiedermi l’Europa è non toccare la legge Fornero, la smonto pezzo per pezzo”.
Salvini poi aggiunge: “Lo spread viene deciso con un clic dall’altra parte del mondo, che decide oggi l’Italia sale, l’Italia scende. E’ chiaro che quello non è controllabile. L’economia italiana è sana, il presidente dell’Associazione bancaria italiana ha detto l’economia italiana è tra le più sane d’Europa e lo spread non corrisponde alla vita vera, all’economia vera del Paese. E’ chiaro che qualcuno sta cercando di speculare, perché se sale questo famoso spread magari pensano che noi dobbiamo tassare i risparmi degli italiani. Abbiamo un consenso incredibile nel Paese, in cinque mesi abbiamo fatto tanto, non vorrei – aggiunge il vicepremier – che qualche speculatore non volesse che continuassimo a fare altrettanto. Ci sono circa 5mila miliardi di risparmio privato, che per me non si toccano”. Ma su quanto sta accadendo appare decisamente in controtendenza la posizione del tanto vituperato ministro Paolo Savona, che assume una posizione decisamente dialogante, almeno nelle apparenze delle sue dichiarazioni al Corriere della sera: “Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere”.
L’affermazione di Savona “parte da un convincimento”, dice il quotidiano, “è la previsione di come andrà a finire” l’estremo tentativo di mediazione di Conte con Juncker.
E in politica come nello sport squadra (e tattica) che perde si cambia. Un esecutivo dove ormai i ministri sembrano posizionarsi in vista di nuovi equilibri. E se il titolare dell’Economia, Giovanni Tria, come raccontano fonti accreditate, sfruttando il buon rapporto stretto con Salvini pensa di avere un ruolo importante anche in futuro, Savona appare disilluso. “Così non reggeremo a lungo”, avrebbe detto il ministro.
Redazione
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