E’ morto a 77 anni Bernardo Bertolucci, uno dei più grandi registi del cinema italiano. Autore di capolavori come “Ultimo tango a Parigi”, “Novecento” e “L’ultimo imperatore” era malato da tempo. Bertolucci si è spento a Roma nella sua abitazione di Trastevere. Bertolucci era nato a Bologna il16 marzo del 1941, ma a 15 anni con la famiglia arriva a Roma. Immediatamente dopo il futuro regista pubblicò la sua prima raccolta di poesie dal titolo “In cerca del mistero” (premio Viareggio opera prima nel ’62) e entrò in contatto con Pier Paolo Pasolini. Proprio con Pasolini scopre il cinema, fu suo assistente nel capolavoro del regista friulano “Accattone”, ottenendo inoltre proprio da Pasolini il suo primo incarico da regista nel 1963 con “La commare secca”. Poi nel 1964 l’altro film “Prima della rivoluzione”. Insieme a Sergio Leone e Dario Argento, Bertolucci firmò la sceneggiatura di “C’era una volta il West” e fu proprio il padre degli spaghetti western ad insegnargli l’uso della cinepresa come occhio privilegiato di un rito collettivo. Spettatore appassionato della Cinematheque Francaise, scelse la capitale francese come set di “Ultimo tango a Parigi”, atto d’amore per la Nouvelle Vague. Per il film ottenne la collaborazione di Marlon Brando, mentre per la protagonista femminile scritturò la sconosciuta Maria Schneider. Il film scandalizzò il mondo intero per le sue immagini forti, che valsero al regista un processo e una condanna in patria (gli ritirano per cinque anni il diritto di voto), oltre al il rogo simbolico delle copie del film. “Amavo e amo la libertà e sono sempre stato contro ogni forma di censura – ha dichiarato Bertolucci – Allora pensavo che il mio destino fosse accomunato a quello di Pasolini e mi sentivo un eroe maledetto. Oggi la vedo diversamente, ma se il mio film ha qualche merito, ci conto anche quello di aver infranto tabù anacronistici”. Il film lo proiettò nell’industria americana del cinema, ma Bertolucci seppe piegare gli Studios alla logica europea. Portò Robert De Niro, Burt Lancaster e Sterling Hayden nella pianura padana, travestendo Donald Sutherland da fascista al fianco della musa Laura Betti. Sono queste le basi di “Novecento”, cui seguirono il leggendario “Ultimo Imperatore” (premiato con ben nove Oscar nel 1987), “Il te nel deserto” (1990) e “Piccolo buddha” (1993). Nel 2003 torna sul tema dell’utopia con “The Dreamers”. “Io continuo ad avere l’illusione che un giorno le culture si innamoreranno una dell’altra – dichiarò il regista – Credo fortemente nell’innamoramento delle culture anche se in realta’ in Italia vediamo che per esempio tutto questo e’ rifiutato. Lo vediamo con l’aumento della xenofobia”. L’ultimo film di Bernardo Bertolucci è “Io e Te” del 2012, tratto dal romanzo di Nicolò Ammanniti. Come detto al momento rimane l’unico Italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anche egli vincitore all’Oscar al miglior regista, era italiano ma naturalizzato poi statunitense. Nel 2007 gli venne assegnato il Leone d’oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d’oro onoraria al 64º festival di Cannes. Oggi la morte. Bertolucci era ateo. Lo aveva più volte dichiarato pubblicamente, anche con una celebre battuta: “Grazie a Dio, fortunatamente, sono ateo”.