I danneggiamenti e i blocchi stradali nelle proteste dei Gilet gialli sono “una catastrofe” per l’economia francese. Lo ha denunciato il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, che ha parlato di “crisi della nazione”, mentre il presidente, Emmanuel Macron, dopo un lungo silenzio riprende un ruolo da protagonista e avvia domani una serie di consultazioni. L’Eliseo ha comunicato che per discutere “del grave momento attraversato dal paese” saranno ricevuti a palazzo presidenziale i presidenti del parlamento e i capi dei sindacati. Macron poi alle 20.00 parlerà alla Nazione, e secondo quanto riferito dal ministro del Lavoro, Muriel Penicaud, il presidente dovrebbe annunciare “misure concrete e immediate” per rispondere alla crisi. Intanto l’intelligence sta indagando sul ruolo di social network, e sul loro presunto legame con Paesi stranieri, che potrebbero aver tentato di amplificare le proteste. Il Segretariato generale della Difesa e sicurezza nazionale (SGDSN) sta analizzando account che sarebbero stati creati ad arte due settimane fa e dai quali partono un centinaio di messaggi al giorno. I Gilet gialli devono la loro presa e la loro diffusione soprattutto a Facebook, ma nei giorni scorsi alcuni esperti e aziende hanno rilevato comportamenti sospetti soprattutto su Twitter. È il caso di utenti i cui profili sono apparsi di recente per trasmettere molte informazioni false o parziali sul movimento di protesta, con l’obiettivo comune di fornire una immagine della Francia come di un paese quasi alle prese con una guerra civile. Parigi ha invitato con decisione il presidente Usa, Donald Trump, a non interferire negli affari interni della Francia, dopo che il presidente americano aveva scritto un tweet sui Gilet gialli e l’accordo sul clima. “Per la nostra economia è una catastrofe. È un periodo in cui normalmente il commercio va bene, siamo alla vigilia delle feste di Natale e qui è proprio una catastrofe”, ha lamentato Le Maire promettendo “risposte molto concrete e dirette” ai commercianti colpiti”, per i quali i danni legati alle proteste si aggirano intorno al miliardo. Dopo le ultime manifestazioni del week end, sono 1.700 le persone trattenute dalla polizia nel corso dei controlli effettuati ieri durante i raduni dei Gilet gialli. Le identificazioni e i controlli, invece, hanno riguardato circa 2.000 persone. I manifestanti scesi in piazza sono stati, secondo le stime del governo, circa 136.000. Secondo i risultati di un sondaggio Ipsos pubblicato oggi da Le Journal du Dimanche, se i Gilet gialli presentassero una lista per le elezioni europee otterrebbero in Francia il 12% dei voti, e sarebbero la terza forza politica del Paese. La Republique en marche, il movimento di Macron, alleato con i centristi di MoDem, otterrebbe il 21% e sarebbe al primo posto. Seconda piazza per il Rassemblement National di Marine Le Pen (14%) e quindi i verdi (3%), i conservatori di Les Republicains (11%) e la sinistra di Lfi (9%).