Il regime di Erdogan non concede tregua sul fronte della sicurezza interna. Ancora arresti di massa in Turchia con accuse di terrorismo. Sono 926 le persone finite in manette in operazioni condotte in tutto il Paese nell’ultima settimana, secondo il ministero dell’Interno. Come avviene senza sosta dal fallito putsch del luglio 2016, la maggior parte (696) è sospettata di legami con la rete di Fethullah Gulen, che Ankara ritiene responsabile del tentativo di colpo di stato. Arrestati anche 175 presunti affiliati al Pkk curdo. Tra i detenuti ci sono inoltre 46 supposti membri dell’Isis e 9 di gruppi illegali di estrema sinistra. La scorsa estate, il governo di Ankara ha ulteriormente inasprito la normativa antiterrorismo, con un provvedimento che secondo le opposizioni rende di fatto “permanente” lo stato d’emergenza post-golpe, formalmente revocato a luglio dopo due anni in cui sono state arrestate decine di migliaia di persone.