Nella mattinata di giovedì poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Basilio, nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Dottoressa Pinto del Gruppo Reati contro il Patrimonio della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un provvedimento di misura cautelare in carcere nei confronti di due soggetti ritenuti gli autori di un’efferata rapina in gioielleria avvenuta in zona Talenti a Roma.
Lo scorso 22 febbraio infatti, due persone con il volto travisato da parrucca e scalda collo, si introdussero in una gioielleria in via Carlo Marx dalla quale, al termine di una colluttazione con una commessa che veniva violentemente scaraventata a terra, asportarono denaro contante e numerosi preziosi custoditi nei banchi di vendita dal valore di alcune centinaia di migliaia di euro. Ad attenderli al di fuori del negozio vi era un terzo soggetto, con funzioni di “palo” a bordo di un’autovettura con la quale la banda di rapinatori si allontanava precipitosamente dandosi alla fuga, dopo aver temporeggiato alcuni secondi in strada, attirando così l’attenzione di alcuni passanti che inveivano contro di loro tentando inutilmente di bloccarli. Le indagini hanno consentito di individuare in P.D.F., 54enne romano con numerosi precedenti, uno dei due uomini che ha materialmente consumato la rapina aggredendo la commessa del negozio, e in M.M., bosniaco di 67 anni pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, colui che attendeva i due complici di fronte alla gioielleria per poi mettersi alla guida dell’auto utilizzata per fuggire. La ricostruzione dell’esatta dinamica della rapina ed il diverso ruolo assunto dagli arrestati, ad esclusione di uno dei tre autori al momento rimasto ignoto, è stato possibile attraverso un minuzioso lavoro di analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza del negozio e dopo aver raccolto le individuazioni fotografiche della vittima nonché di alcuni commercianti dei negozi limitrofi alla gioielleria che hanno assistito ai fatti.
Notevole è lo spessore criminale dei due pregiudicati in quanto mentre P.D.F. annovera precedenti per i reati contro la persona, il patrimonio, ed in materia di stupefacenti, M.M. è noto per aver preso parte attivamente alla banda dei “Pink Panther”, formata da ex militari della ex Jugoslavia, in particolare Montenegro e Serbia, venuta alla ribalta per aver compiuto rapine spettacolari nelle migliori gioiellerie di tutto il mondo, in Francia a Dubai e appunto a Roma.
Nel corso delle investigazioni, inoltre, M.M. è stato tratto in arresto in flagranza di reato unitamente a S.S. e P.D.S., entrambi romani rispettivamente di 58 e 50 anni, mentre si stavano preparando, armati di pistola e muniti di passamontagna e scalda collo per travisarsi, per sequestrare un imprenditore e rapinarlo dei suoi averi nei pressi della sua abitazione sita a ridosso dello stadio Olimpico, lo scorso 10 aprile. Nell’occasione la Polizia braccava i tre rapinatori che stavano predisponendo l’ingresso all’interno della villa con al seguito del nastro isolante da utilizzare per immobilizzare la vittima e minacciarla con una pistola clandestina rinvenuta indosso ad uno dei malviventi che, approfittando del nutrito dispositivo delle Forze di Polizia presenti allo stadio per l’incontro di calcio di Champion’s League Roma-Barcellona, si erano appostati in una via residenziale proprio nei pressi del Ministero degli Affari Esteri, che si prestava – anche per lo scarso traffico – a teatro ideale per accedere indisturbati nella villa e per portare a termine il colpo. P.D.F., rintracciato stamane presso al sua abitazione dove era sottoposto agli arresti domiciliari per stupefacenti, è stato associato alla Casa Circondariale di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al pari di M.M., già detenuto per il citato tentato sequestro di persona a scopo di rapina.