“Il governo italiano dovrà presentare il proprio bilancio alla Commissione entro il 15 ottobre: valuteremo, valuteremo e, se necessario, proporremo modifiche sine ira et studio”. Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una intervista al quotidiano austriaco “Der Standard”. Il capo dell’esecutivo Ue sottolinea che “l’Italia è in una posizione difficile” e che “l’euro sarebbe in pericolo se tutti chiedessero regole speciali, per non rispettare gli accordi precedenti nel contesto del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio”. Poi il Presidente della Commissione va all’attacco anche sul ministro Salvini: “Non ho sentito cosa ha detto, l’ho solo letto. Queste cose non le prendo neanche in considerazione. Il fatto che due vicepremier italiani si esprimano in modo estremamente sboccato sulla Ue fa capire tante cose”. Matteo Salvini che aveva detto di voler parlare solo con “persone sobrie”. “Che il vicecancelliere austriaco Strache ora dica di essere amico di Salvini mi sorprende, ma non troppo. Non possiamo scegliere i parenti, gli amici invece sì”. La Commissione europea si era già detta “seriamente preoccupata” per la significativa deviziazione sul deficit apparsa nel Def approvato dal Governo. E’ questo solo una piccolo brano del contenuto della lettera inviata da Bruxelles in risposta a quella di ieri del ministro del Tesoro Giovanni Tria. Nella lettera, firmata dai commissari europei Pierre Moscovici e Vladis Dombrovskis, si legge “gli obiettivi di budget rivisti dal Governo appaiono in questo primo momento con una significativa deviazione rispetto al percorso di bilancio raccomandato dal Consiglio. Ciò è fonte di seria preoccupazione”. “Inviatiamo le autorità italiane – prosegue la lettera – ad assicurare che la Legge di Bilancio sia in linea con le regole comunitarie”. “Come nel passato – conclude la lettera – rimaniamo disponibili a un dialogo costruttivo”. Poi il Vicepremier Di Maio, che cerca di ricucire, senza però indietreggiare sui contenuti della manovra: “Non si arretra di un passo e non c’è nessun piano B”. Ci aspettavamo che non sarebbe piaciuta a Bruxelles, ora inizierà una interlocuzione del ministro dell’Economia Giovanni Tria con l’Ue”. “Ma deve essere chiaro a tutti i cittadini che il governo non arretra di un passo”, ha ripetuto Di Maio. Il ministro del Lavoro e Sviluppo economico ha comunque espresso apprezzamento per il fatto che la lettera di risposta dell’Ue sulla nota al Def sia arrivata a mercati chiusi. Sui possibili ostacoli all’ottenimento dei tassi di crescita indicati nelle previsioni del governo, “la storia e le previsioni non si fanno sui se – ha detto Di Maio -: noi siamo convinti che quello sarà il tasso di crescita e che con quella crescita saremo in grado di ripagare il debito e abbassare il deficit”. Invece “non c’è nessun ‘piano B’. Lo voglio spiegare benissimo – ha proseguito – perché altrimenti a Bruxelles o nei mercati qualcuno si convince che questo governo se messo alle strette arretra”. Invece “proprio perché non vogliamo arretrare, proprio perché non vogliamo assolutamente tradire i cittadini italiani, perché arretrare significa non fare il reddito di cittadinanza, non fare superamento della Fonero o non tagliare le tasse alle imprese, non esiste un piano B. Perché non si arretra – ha insistito Di Maio – possiamo sistemare al meglio le coperture che abbiamo trovato. Tutti i piani B di cui sentite parlare o sono invenzioni dei giornali, o invenzioni di qualcuno che non rispecchia la volontà del governo”. Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles, adesso inizia la fase di discussione con la Commissione europea ma deve essere chiaro che indietro non si torna, perché questa non è una manovra che deve sfidare Bruxelles o i mercati ma deve ripagare il popolo italiano dei tanti torti subiti”, ha detto ancora Di Maio. “C’è gente che doveva andare in pensione e gli è stato tolto il diritto di andare in pensione. Adesso lo riavrà. C’è gente che ha il dirotto di trovare un lavoro e ora entrerà in un programma per trovarlo c’è gente – ha proseguito il ministro – che ha il dirotto di essere risarcita dopo esser stata truffata dalle banche e dai governi precedenti, c’è gente che ha il diritto di pagare meno tasse, imprenditori o partite Iva, e ora pagheranno meno tasse”. “Poi ci sarà ovviamente una interlocuzione nelle prossime settimane” con l’Ue. “Apprezzo il fatto che questa lettera sia stata mandata a mercati chiusi, abbiamo tutto il weekend per discutere di questa lettera a mezzo stampa ma deve essere chiaro che questo governo non arretra. Adesso – ha detto ancora Di Maio – il ministro Tria inizierà l’interlocuzione, so che nei prossimi giorni il presidente della Camera Roberto Fico sarà a Bruxelles e saremo tutti quanti compatti”. “Faremo un gioco di squadra per spiegare all’Ue che gli italiani hanno bisogno di queste misure”. Di maio ha detto di non essere preoccupato dalla scadenza del 15 ottobre, quando dovrà essere trasmesso all’Ue il progetto di bilancio “perchè dopo tanti anni per la prima volta abbiamo scritto una manovra del popolo”. Anche perché “abbiamo tanto ancora da fare” su trasparenza e velocità nella sanità, Made in Italy e sburocratizzazione.