“La morte di Alfie Evans ha scosso tutta la comunità del Family day che, in queste settimane, ha profuso ogni sforzo possibile per aiutare i Tom e Kate a continuare a curare il proprio figlio e a far valere la loro podestà genitoriale” così in una nota il leader dal Family day Massimo Gandolfini. “Questa vicenda è emblematica dei tempi che stiamo vivendo permeati da quella che Papa Francesco chiama la cultura dello scarto. Alfie si è spento nel giorno in cui si venera Santa Gianna Beretta Molla, medico pediatra e madre di famiglia che rinunciò alla propria vita per poter mettere al mondo il quarto figlio che aveva in grembo. Questo ci ricorda la differenza della cultura cristiana che protegge e cura i più deboli e indifesi e la mentalità laicista che scarta ed elimina quelle che definisce vite che non sono degne di essere vissute”, prosegue Gandolfini. “Molti in queste ore possono essere assaliti dallo scoramento, pensando che tutte le preghiere e le iniziative politico diplomatiche siano state vane, ma da oggi avremo il piccolo Alfie che dal paradiso pregherà per noi e ci aiuterà nel nostro impegno in difesa della vita, della dignità della persona e della libertà della famiglie”, afferma ancora il leader del Family day. “Alfie ha lottato come un leone per cinque giorni, ha squarciato l’indifferenza di una società utilitarista e ha destato milioni di coscienze. Con la sua debolezza ha messo a nudo l’arroganza di chi ha voluto dargli la morte per questioni economiche e di sovranità. Il suo esempio da martire sarà una stella polare per tutto il movimento pro life e pro family europeo. Noi promettiamo che non faremo nemmeno un passo indietro e chiediamo a tutti di restare uniti in questa battaglia contro il male”, conclude Gandolfini.