Non convince affatto la ricostruzione del sindaco Grando circa la revoca della concessione demaniale ai pescatori, che ora si è trasformata in una e vera richiesta di sfratto dopo l’intervento della Capitaneria.
Il sindaco aveva, nel suo solito ruvido stile, tentato di allontanare le sue responsabilità circa il provvedimento di revoca. Secondo Grando non è stato lui a revocare la concessione, fatto vero solo perché chi revoca materialmente la concessione è il funzionario.
Ma con delibera di giunta 61 del 16/03/2018 la giunta, Sindaco presente, deliberano di“esprimere al responsabile del servizio del demanio marittimo, per le motivazioni evidenziate in premessa, il seguente indirizzo: a) procedere alla revoca della concessione demaniale marittima n.45 del 27/11/2008 e degli atti connessi e conseguenti; b)interloquire con la Regione al fine di individuare un nuovo tratto dell’arenile da assegnare ai pescatori esercenti la pesca professionale;”
Se quindi il funzionario (al quale il sindaco ha scaricato tutte le responsabilità dell’atto) ha revocato la concessione ai pescatori, non è per una sua decisione, ma per dare esecuzione alla richiesta politica del sindaco e dei suoi assessori.
Ma dalla delibera emergono alcuni dettagli importanti in attesta che il comune chiarisca cosa ha scritto realmente la Regione Lazio.
LE MOTIVAZIONI
Il comune più che dare seguito alla risposta della Regione (sembra infatti che questa abbia scritto a seguito di richiesta di parere del comune e non di sua iniziativa) aggiunge il contenuto della lettera ad altre motivazioni contro l’operato dei pescatori. Si legge infatti nella stessa delibera di giunta, tra le premesse: “Evidenziato che, a seguito degli eventi calamitosi verificatisi in data 6 novembre 2016, tutta l’area demaniale ricompresa tra lo stabilimento balneare “Il Sogno” ed il rimessaggio nautico – lungomare Marco Polo, ha subito notevoli danneggiamenti ai beni immobili con residui di materiale da demolizione edile, per cui con ordinanza sindacale n. 150 del 21 luglio 2017 ne è stato inibito il libero accesso ; Ritenuto di improntare, comunque, la gestione comunale del demanio marittimo ai principi di buon andamento e di pubblicità ed al perseguimento della tutela degli interessi pubblici e collettivi, e dar vita, quindi, a provvedimenti direzionati in tal senso;”
LO SPOSTAMENTO DEI PESCATORI
Premesse che lasciano intendere la volontà dell’amministrazione di rendere pubblica quell’area a discapito dei pescatori. A conferma di questa interpretazione vi è la scelta di valutare un loro spostamento. La giunta infatti delibera di “interloquire con la Regione al fine di individuare un nuovo tratto dell’arenile da assegnare ai pescatori esercenti la pesca professionale;”.
Possibile che la Regione abbia chiesto al comune di spostare i pescatori da Porto Pidocchio? Quali altri soggetti sarebbero interessati a far liberare quell’area per fare spazio ad altro? Ma soprattutto per quale motivo il comune è andato a chiedere un parere per capire se la concessione demaniale fosse legittima o illegittima? (www.terzobinario.it)