Paralizzato dalla siccità e devastato dal fuoco, il 2019 risulterà l’anno più caldo e secco dell’Australia. I dati ufficiali del report annuale pubblicati dal Bureau of Meteorology (BoM) mostrano che la temperatura media dell’Australia nel 2019 è stata di 1,52 gradi sopra la media, mentre il totale delle precipitazioni medie nazionali è sceso a soli 277 mm. “Il 2019 è stato costantemente caldo, ma è terminato con periodi di caldo estremo – spiega il responsabile del monitoraggio del clima Karl Braganza – Gennaio dello scorso anno è stato il mese più caldo che l’Australia abbia mai registrato, mentre solo poche settimane fa a dicembre è stato superato per più giorni di seguito il record di temperatura media massima giornaliera in tutta l’Australia. Allo stesso tempo, la carenza di precipitazioni in gran parte dell’Australia orientale è aumentata, aggravando purtroppo sia le condizioni di siccità che gli attuali incendi boschivi”. Con costanti misurazioni a partire dal 1900, Braganza spiega che il clima estremo dell’Australia nel 2019 è stato causato da una serie di fattori. “Gran parte di quest’anno, il clima australiano è stato dominato da un dipolo dell’Oceano Indiano molto forte, che ha agito sul paesaggio caldo e secco, in particolare intorno alla metà dell’anno – dice – Abbiamo anche visto l’influenza di un raro evento di riscaldamento stratosferico anomalo sopra il Polo Sud. L’altro fattore chiave in gioco è che il clima dell’Australia si è riscaldato di più di un grado dal 1910, il che significa che sono molto più probabili anni molto caldi come il 2019”. Ma oltre agli incendi e al caldo estremo, in alcune parti del Paese c’è stato un altro pericolo: le inondazioni. “A gennaio e febbraio, abbiamo visto che le precipitazioni eccezionali hanno avuto un impatto notevole sulle comunità nel nord del Queensland, in particolare intorno a Townsville – riferisce l’esperto – Le acque erano così abbondanti che alla fine si sono dirette verso l’Australia meridionale, dove abbiamo visto uno dei più grandi riempimenti in molti anni del lago Kati Thanda-Lake Eyre”. Per quanto riguarda le previsioni per il 2020, Braganza afferma che le prospettive non indicano un ritorno diffuso a condizioni più umide della media nelle aree dell’Australia orientale colpite da siccità e incendi. “Ma con il probabile ritorno del monsone a metà gennaio per l’Australia settentrionale, aumentano le possibilità di vedere alcuni periodi di piogge più elevate spostarsi a Sud nei prossimi mesi – conclude – È importante che la comunità rimanga vigile sul rischio di più giorni di caldo e incendi quest’estate, in particolare vista le condizioni di aridità del Paese negli ultimi 12 mesi”.