La guerra, la ricchezza e la povertà, gli animali, la globalizzazione, il consumismo, la politica, il potere, l’ecologia affrontati con un linguaggio sferzante, anticonformista, che rifiuta le regole del sistema e si rivolge al pubblico senza filtri: le opere dell’artista in incognito più celebre al mondo arrivano al Chiostro del Bramante nella mostra “Banksy a visual protest”, ideata da Madeinart in collaborazione con 24 Ore Cultura e allestita dal 21 marzo al 26 luglio. Da Love is in the Air a Girl with Balloon, da Queen Vic a Napalm, da Toxic Mary a HMV, dalle prove di stampa per il libro Wall & Piece ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD: in un percorso rigoroso, sono esposte circa 80 opere di Banksy databili dal 2001 al 2017, che dialogano con l’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante, in un confronto dialettico tra antico e contemporaneo. La mostra propone al pubblico tutto il mondo di Banksy, documentando le tecniche utilizzate nei suoi lavori (stampe su carta o tela, olio o acrilico su tela, spray su tela, stencil su metallo o su cemento, sculture di resina polimerica dipinta o di bronzo verniciato) e le tematiche affrontate. Insieme al progetto espositivo, il Chiostro del Bramante presenta, nel cinquecentenario della morte di Raffaello, anche l’iniziativa #ARTisalwaysCONTEMPORARY: un progetto di sensibilizzazione, per proporre un dialogo inedito, a 5 secoli di distanza, tra Banksy e il maestro rinascimentale, con l’obiettivo di dimostrare quanto l’arte sia sempre contemporanea. Chi visita la mostra avrà dunque la possibilità non solo di conoscere Banksy ma anche di ammirare, salendo al primo piano del Chiostro, l’affresco di Raffaello Sibille e Angeli, commissionato all’artista da Agostino Chigi nel 1515 come parte della decorazione della Basilica di Santa Maria della Pace e visibile da una grande finestra nella Sala delle Sibille.