“Stiamo vivendo tre pandemie in contemporanea: quella virologica che tutti ormai conosciamo, quella economica che sta prostrando il mondo ed è pericolosa nella misura in cui determinerà si stima una precarietà per un italiano su due. E poi quella mentale e psicologica, con disagi ad iniziare dagli operatori e vedremo le conseguenze con shock post-traumatici”. Lo ha spiegato Walter Ricciardi, rappresentante italiano nel Comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e consigliere del ministro della Salute Speranza, nel suo intervento all’evento online ‘Dall’ospedale Covid al territorio Covid -Priorità per la cosidetta Fase 2’ promosso dall’Accademia romana di sanità pubblica. “Il Ssn del futuro si può reggere solo se sono sviluppati tre pilastri – ha proseguito Ricciardi – se funziona solo quello ospedaliero, come abbiamo visto durante questa pandemia e si va solo lì, c’è il rischio che medici, operatori e pazienti si contagiano. Infatti le regioni che hanno scelto questo modello, come la Lombardia, avranno una lunga convalescenza e una decrescita dei casi lenta. Poi c’è il pilastro della medicina generale, con liberi professionisti in convenzione. Qui c’è stato l’eroismo di alcuni, ma anche diciamoci la verità altri che hanno messo una certa distanza tra loro e i pazienti. Non sono giuste entrambe le posizioni secondo me. Poi – ha osserva Ricciardi – il terzo pilastro è la sanità pubblica dei dipartimenti di prevenzione. Ma chi fa il tracciamento o l’epidemiologia da campo? Chi programma? Lo devono fare i medici di sanità e igiene pubblica, che dovono essere formati e competenti, oggi questo non succede al meglio”.