giovedì, Dicembre 26, 2024

Ladispoli, il comune autonomo, compie 50 anni

Una nuova era per la cittadina balneare iniziata il 6 maggio 1970

 

Ladispoli, il comune autonomo compie oggi 50 anni – Poteva essere celebrato in maniera diversa, stando tra la gente ed organizzando particolari eventi, ma l’emergenza sanitaria in atto in Italia ha imposto il blocco di ogni forma dello stare insieme, e vivere dunque anche questo significativo momento. Il 6 maggio per Ladispoli è una data molto importante, in questo giorno del 1970, infatti, venne promulgata la legge che sanciva la costituzione del comune autonomo, a firma del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, del Presidente del Consiglio Mariano Rumor e del Ministro dell’Interno Franco Restivo. Così recita il dettato legislativo: “N. 240 – LEGGE 6 maggio 1970. Costituzione in comune autonomo della frazione di Ladispoli del comune di Cerveteri in provincia di Roma con la denominazione di Ladispoli. (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 12 maggio 1970) – La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Promulga – la seguente legge: Art. 1. La frazione di Ladispoli è distaccata dal comune di Cerveteri e costituita in comune autonomo con la denominazione di Ladispoli. Art. 2. La determinazione dei confini tra i comuni di Cerveteri e Ladispoli è disposta con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’interno. Del comune di Ladispoli fanno parte anche le località di Cerimarina e Palo. Art. 3. Il prefetto di Roma, sentita la Giunta provinciale amministrativa, provvede, con proprio decreto, al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari tra i comuni di Cerveteri e di Ladispoli, nonché alla ripartizione tra gli stessi, previo parere delle rispettive amministrazioni, del personale attualmente in servizio presso il comune di Cerveteri. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addì 6 maggio 1970 – SARAGAT – RUMOR – RESTIVO.Un testo semplice, diretto a dare avvio ad una nuova epoca, arrivato dopo molteplici petizioni popolari presentate nel tempo, una riunione svoltasi nel 1957 presso l’area cinema “Lucciola” e proseguita con un voto favorevole del Consiglio Comunale di Cerveteri, comune di riferimento allora del territorio, espresso a maggioranza dei presenti il 10 maggio 1965 da: Francesco Alfani; Pasquale Alfonsi; Giorgio Angelucci; Gaetano Armeni; Livio Gallinari; Goffredo Bernardini; Loredana Bucheri; Giovanni Cozzi; Serafino De Simoni; Raffaele Iannilli; Nazzareno Marini; Vitaliano Marini; Angelo Mecozzi; Adriano Nardocci; Crescenzi Otello; Antonio Piergentili; Giovanni Ruscito; Lino Ruzzenenti; Ezio Silveri; Aldo Storti; Anna Maria Vagnarelli; Arduino Venturelli. Astenuti: il Sindaco Angelo Marini; Salvatore Copponi; Alfredo Luchetti; Italo Valeri. Votano contro: Urbano Ferretti; Nando Santangelo. E una legge arrivata infine, proposta alla Camera dei Deputati il 22 maggio 1969 dagli onorevoli Carlo Felici, a guida delle delegazione, Bartolomeo Ciccardini, Attilio Iozzelli, Ennio Palmitessa, Marcello Simonacci, per sopperire ad una sentenza della Corte Costituzionale, arrivata nel precedente mese di marzo, che dichiarò incostituzionale la legge riguardante le autonomie comunali richieste con le sole firme dei soli contribuenti anziché degli elettori. Per la Città, riconosciuta tale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con proprio Decreto del 28 febbraio 2011, la norma introdotta dal Parlamento chiude così una prima fase di vita della cittadina laziale, a nord di Roma, affacciata sul Mar Tirreno, prima sotto la giurisdizione del Comune di Civitavecchia dal 1° luglio 1888 al 3 giugno 1949, poi sotto il Comune di Cerveteri dal 4 giugno successivo al 5 maggio 1970 e costituita dalla nascita, avvenuta il 30 maggio 1888, con la stipula di un documento notarile per la costituzione di una lottizzazione con finalità di “Stazione Balneare Ferroviaria”, per l’esercizio dei “bagni al mare”, da realizzare presso la Tenuta di Palo, tra i fossi Vaccina e Sanguinara, aperta poi al pubblico il 1° luglio successivo, raggiungibile attraverso l’Aurelia e la ferrovia, e dalla crescita, sia in estensione che in volume, come agglomerato urbano con finalità primarie di centro turistico estivo, meta della villeggiatura di massa. Dal 1888 al 1961 l’incremento demografico secondo i censimenti sarà il seguente: 199 nel 1871 e 304 nel 1881 con riferimento ancora al vicino Borgo di Palo; 519 nel 1901; 1.022 nel 1921; 1.330 nel 1931; 1.452 nel 1936; 2.296 nel 1951; 4.055 nel 1961. Al 1970, secondo i dati del censimento 1971, gli abitanti presenti a Ladispoli sono 7.252, arrivati in questo territorio nel corso dei decenni trascorsi grazie alle molteplici migrazioni avvenute nel tempo e provenienti, in ordine progressivo temporale, prima da Palo, poi dall’entroterra, da Roma ed infine da ogni parte d’Italia, portando con sé esperienze e conoscenze capaci di produrre sviluppo per la cittadina dallo sguardo sempre rivolto verso il mare. Gli eventi della storia su questo hanno giocato un ruolo determinante. Il comune autonomo, dal 1968, chiude la stagione dell’estrazione della magnetite dalle sabbie ferrifere, iniziato dalla “Terni” nel 1939. Una lunga corsa a tappe, non ancora terminata, durata per 50 anni fino ad oggi meglio rappresenta l’autonomia comunale, l’ultimo approdo di Ladispoli, rivolta sin dal principio verso un nuovo ed unico grande obiettivo quello di divenire una realtà a misura d’uomo, con la realizzazione di strutture e servizi, in buona parte già raggiunto, partendo da nulla di ereditato dal passato. Traguardo supportato dalle circostanze ambientali riconducibili alla collocazione geografica tra Roma e Civitavecchia e le vie di comunicazione, consolidate e rappresentate dalla ferrovia, dall’Aurelia e dall’Autostrada Roma-Civitavecchia. Un percorso apprezzato dalla gente, oggi arrivata a contare 42.022 cittadini residenti, come dimostrano i successivi dati prodotti dai censimenti: 12.319 nel 1981; 19.319 nel 1991; 29.968 nel 2001. Da aggiungere in questo periodo le migrazioni avvenute e provenienti da ogni parte del mondo, alcune di esse come quella degli ebrei russi, dal 1977 al 1991, e quella dei cileni, dei primi anni ’70, oltre a quella degli ebrei polacchi, da aggiungere per la cronaca e avvenuta dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno rappresentato specifici periodi storici di Ladispoli. A cornice le innumerevoli manifestazioni folcloristiche, turistiche e culturali con la Sagra del Carciofo Romanesco, inaugurata domenica 2 aprile 1950, curate dall’Associazione locale della Pro Loco, a fare da suggello. Definito territorialmente, dopo una lunga disputa con Cerveteri, il territorio del nuovo Comune di Ladispoli con Decreto del Presidente della Repubblica Giovanni Leone del 20 marzo 1972, dal mare fino all’Autostrada A12 Roma-Civitavecchia e con le sue frazioni, tra cui Torre Flavia, Monteroni, Olmetto, Rimessa Nuova, Palo e Marina San Nicola, l’esperienza amministrativa autonoma, aperta nell’ordine con i Commissari Alessandro Galamini, Stelvio Carducci e Luigi Miccheli è poi proseguita con l’elezione del primo Consiglio Comunale avvenuta il 26 novembre 1972. Primo Sindaco di Ladispoli Fausto Ceraolo, commerciante e già Presidente della Pro Loco locale, seguito da Amico Gandini, dal luglio 1975 al gennaio 1979, Crescenzo Paliotta, dal febbraio 1979 all’ottobre 1980, Furio Civitella, dal novembre 1980 al marzo 1981, Amico Gandini, dal marzo 1981 all’agosto 1985, Siro Bargiacchi, dall’agosto 1985 al luglio 1990, Fausto Stefano Ruscito, dal luglio 1990 all’aprile 1993, Maurizio Perilli, dal dicembre 1993 al dicembre 1997, Gino Ciogli, dal dicembre 1997 al maggio 2007, Crescenzo Paliotta, dal maggio 2007 al giugno 2017, Alessandro Grando, in carica dal giugno 2017. Da annotare inoltre le esperienze prefettizie di Ferdinando Caruso, dall’aprile 1974 al luglio 1975, Gaetano Borrelli, dal febbraio 1991 al giugno 1991, Nicola Fabozzi, dal maggio 1993 a giugno 1993, e Antonia Paoluzzi, dal settembre 1993 al dicembre 1993. Molteplici sono stati coloro divenuti Assessori e coloro eletti a Consigliere Comunale nel ricorso alle urne, oltre a quello del 1972, indetto il 15 giugno 1975, l’8 giugno 1980, il 12 maggio 1985, il 6 maggio 1990, il 12 maggio 1991, il 21 novembre 1993, il 21 novembre-6 dicembre 1997, il 24 maggio 2002, il 27 maggio-11 giugno 2007, il 6 maggio-20 maggio 2012; l’11 giugno-25 giugno 2017. Seduti al primo Consiglio Comunale, svoltosi il 10 gennaio 1973, i consiglieri Gastone Borromeo, Rosanna Bucheri, Corinto Caprini, Salvatore Castellano, Fausto Ceraolo, Gino Ciogli, Furio Civitella, Amedeo Cozzi, Roberto Di Monte, Augusto Fioravanti, Amico Gandini, Cesare Landi, Alberto Lentini, Alberto Maddaluno, Luigi Onofri, Crescenzo Paliotta, Antonio Rocchi, Ezio Silveri, Guerrino Urbani, Anna Maria Vagnarelli. Ladispoli comune autonomo è, come precedentemente detto, una lunga corsa a tappe non ancora terminata, che trova nell’autunno del 1992 il momento più significativo quello dell’inaugurazione del nuovo Palazzo Comunale. Precedenti invece sono state invece le sedi in Via Odescalchi e più in Via Napoli n.22. Al primo Sindaco Fausto Ceraolo è dedicata oggi la sala consiliare. È del 1986 la definizione dello stemma. Per conoscere ancor più l’argomento, il tema dell’autonomia comunale di Ladispoli è stato ampiamente approfondito nei due volumi del libro “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo” – CISU. Buon compleanno Ladispoli comune autonomo.

Marco Di Marzio

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli